Rischio di credito: cos’è e come gestirlo

Cosa si intende per rischio di credito?

Il rischio di credito rappresenta la possibilità che un debitore non sia in grado di rispettare gli impegni presi, in termini di pagamento degli interessi e restituzione del capitale prestato. Questa forma di rischio è una componente essenziale di tutte le attività di prestito e influenza direttamente le decisioni di investimento di banche, intermediari finanziari e investitori in titoli obbligazionari. Di conseguenza, gli investitori tendono a richiedere tassi di interesse più elevati quando si confrontano con un rischio maggiore, come compenso per l’esposizione aggiuntiva.

Il rischio di credito varia in base al ciclo economico e agli eventi specifici legati al debitore. Ad esempio, tende a ridursi durante periodi di crescita economica, ma può aumentare significativamente in tempi di recessione. Qualora un emittente non riesca a ripagare il proprio debito, le agenzie di rating provvedono a ridurre il suo rating (downgrade), facendo salire il tasso di interesse associato ai suoi titoli. Questo porta gli investitori a preferire strumenti a rischio più elevato solo se offrono rendimenti maggiori.

Valutazione del rischio di credito: i principali indicatori

La valutazione del rischio di credito è fondamentale per le decisioni di prestito e investimento. Per le obbligazioni, il rating assegnato dalle agenzie di valutazione è un parametro chiave per misurare la qualità creditizia di un emittente e dei suoi titoli. Le banche, invece, valutano il rischio di credito assegnando una classe di merito creditizio sia al soggetto richiedente sia alla specifica operazione di prestito. Inoltre, questo rischio può essere misurato attraverso il premio al rischio (credit spread), che rappresenta la differenza tra il tasso di interesse di un titolo con rischio di credito e quello di un titolo di Stato a basso rischio, come i Treasury statunitensi.

In condizioni di rallentamento economico, i premi per questo rischio tendono ad aumentare, riflettendo una minore fiducia nei debitori e un rischio percepito più alto. Al contrario, durante periodi di espansione economica, i premi si riducono, suggerendo una maggiore solidità finanziaria dei debitori e, quindi, un minore rischio di insolvenza.

Strategie per la gestione del rischio di credito: metodi e strumenti

Le banche e gli investitori adottano diverse strategie per ridurre l’impatto del rischio di credito, adattando i metodi alle specifiche esigenze di tutela. Le banche, ad esempio, si proteggono effettuando valutazioni approfondite sulla solvibilità e l’affidabilità dei clienti o richiedendo garanzie sui prestiti. Inoltre, costituiscono fondi di recupero crediti per coprire eventuali perdite in caso di insolvenze. Gli investitori, dal canto loro, possono ridurre l’esposizione al rischio di credito diversificando il proprio portafoglio e bilanciando l’inclusione di titoli a rischio elevato e basso.

Un altro strumento chiave per la gestione del rischio di credito è rappresentato dai derivati creditizi, come i Credit Default Swap (CDS), utilizzati sia dalle banche sia dagli investitori per trasferire il rischio a terze parti, fungendo di fatto come un’assicurazione. Questi strumenti finanziari, uniti alla strategia di diversificazione, permettono di distribuire il rischio e migliorare il rendimento globale dell’investimento, adattandolo al proprio profilo di rischio e agli obiettivi di lungo termine.

L’impatto del rischio di credito nelle decisioni quotidiane

Sebbene il termine “rischio di credito” sia tipicamente associato a operazioni finanziarie complesse, riguarda situazioni di vita quotidiana più vicine di quanto si pensi. Ad esempio, quando un proprietario affitta un immobile, è soggetto al rischio che l’inquilino non rispetti gli impegni di pagamento. Lo stesso vale per piccoli scambi informali tra amici o colleghi, come l’ordine di un pranzo con la promessa di restituzione dell’importo: si tratta, in questi casi, di un rischio minimo, ma esemplificativo della natura universale del rischio di credito. Nel mondo della finanza, il concetto assume una dimensione più strutturata, con obbligazioni e investimenti che incorporano premi per il rischio in base alla solvibilità dell’emittente, come definito anche dalla Banca d’Italia. La maggiore incertezza o difficoltà di rimborso comporta un tasso di interesse superiore, giustificato dalla maggiore esposizione che l’investitore deve sostenere.

In sintesi, il rischio di credito è una variabile cruciale nel mondo degli investimenti e del credito. Comprendere i fattori che lo influenzano e le tecniche per gestirlo aiuta investitori e istituti finanziari a prendere decisioni più consapevoli e a migliorare la resilienza del sistema finanziario.

Questo articolo è stato realizzato e revisionato dall’autore con il supporto di strumenti di intelligenza artificiale. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.

Giuseppe Fontana

Sono un laureato in Management dello sport e delle attività sportive e appassionato in programmazione, finanza e produttività personale, ambiti che considero essenziali per chiunque voglia crescere e migliorarsi. Nel mio lavoro mi occupo di web marketing e gestione e-commerce, dove metto alla prova ogni giorno le competenze che ho sviluppato nel corso degli anni.

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